Pietanza antica tipica della zona
di Bellagio, il tocc è preparato con ingredienti
"poveri": acqua, farina per polenta, sale,
burro, formaggio magro. Rispetto agli altri piatti
tipici a base di polenta del lago e delle valli del
territorio lariano (polenta taragna, polenta uncia")
il tocc possiede la caratterista di un preciso rituale
nella sua consumazione: il contenitore con la polenta
condita viene posizionato sulla tavola in mezzo ai
commensali che attingono a turno con un cucchiaio
di legno, unica posata prevista. Il cibo viene poi
appallottolato (formando i "tocc") e portato
alla bocca con le dita. Sebbene possa essere consumato
come piatto unico, il tocc ammette di essere accompagnato
con missultitt, fette di salumi nostrani o gallina
lessata. Recentemente sulle tavole, insieme con il
tocc, sono comparse salsine varie (al pomodoro, alla
carne di selvaggina, al brasato) in cui le palline
di polenta possono essere intinte e insaporite. Alla
fine del pasto
è prevista la degustazione del regell: nello
stesso paiolo in cui è stata cotta la polenta
(possibilmente nel camino) viene scaldato del vino
rosso, a volte aromatizzato con cannella e chiodi
di garofano, a cui alla fine viene dato fuoco. Con
un mestolo di legno il liquido è travasato
in una ciotola che, a turno, i commensali sorseggiano
in una sorta di
"comunione" sociale. Per mantenere viva
sia la tradizione di questa pietanza sia delle altre
locali, ogni anno a Bellagio viene organizzata una
festa gastronomica fra la fine dell"estate e
l'inizio dell'autunno che attira nel paese, chiamato "la
Perla del Lario", numerosi turisti. Si può dare
un'idea dello sforzo che affrontano i cuochi bellagini,
chiamati i "Maestri del tocc", fornendo
dei dati rispetto agli ingredienti utilizzati durante
la giornata della festa per soddisfare la "fame" dei
partecipanti: fra i settanta e gli ottanta chili
di farina, un quintale di burro e oltre un quintale
di formaggio.
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